martedì 5 giugno 2012

L come L'Aquila (Abruzzo) per l'Abbecedario Culinario - le ferratelle


Passando da Val D'Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto, Piemonte, Toscana, Umbria, Liguria e Molise, l'Abbecedario Culinario, organizzato dalla Trattoria Muvara (da dove ho tratto la ricettina favolosa per fare i pretzel tempo fa) è arrivato in Abruzzo, scegliendo come città simbolo L'Aquila e lasciando a me l'onore di ospitarla

voi la conoscete L'Aquila?



L'Aquila è il capoluogo della regione Abruzzo e con i suoi 721 metri sul livelli è la terza tra i capoluoghi italiani più alti (dopo Potenza ed Enna). E' circondata dalle catene del Sirente e del Velino da un lato e dalla catena del Gran Sasso d'Italia e dai monti della Laga dall'altra.
Fondata per progetto dell'Imperatore Federico II di Svevia col nome di Aquila, divenne Aquila degli Abruzzi nel 1861 e L'Aquila nel 1939. Nel 1229 gli abitanti dei castelli del territorio decidono di ribellarsi alle vessazioni dei baroni feudali. Rivoltisi a papa Gregorio IX, ottengono, l'anno successivo, il permesso di Federico II per la costruzione di una nuova città. Una parte degli abitanti dei castelli, delle terre e delle ville dei due territori, circa una settantina, si trasferirono intorno alla metà del Duecento nella nuova città. Le particolari circostanze della fondazione si riflettono quindi sull'urbanistica della città, conferendole l'impronta definitiva: ciascun castello ebbe in assegnazione un'area perché vi si edificassero le case, la chiesa e sulla piazza antistante la fontana pubblica. Nascono così i vari quartieri e alcuni gioielli dell'architettura sacra romanica aquilana, quali le chiese di S. Maria Paganica, di S. Giusta, di S. Pietro di Coppito e di S. Silvestro. Si data a questo periodo anche la prima fase del monumento più celebre della città, la Fontana delle "99 cannelle" (allusivo al tradizionale numero di castelli che avrebbero partecipato alla fondazione). Controverse sono le notizie riguardanti il numero dei castelli che contribuirono alla fondazione: la tradizione vuole che siano stati novantanove, ognuno dei quali costituì un quartiere che rimase legato al villaggio-madre e fu considerato parte dello stesso per circa un secolo.
Nel 1288 l'eremita Pietro da Morrone decise di edificare proprio ad Aquila la basilica di Santa Maria di Collemaggio, capolavoro dell'arte romanica e monumento simbolo della città. Prima della costruzione della basilica, l'area di Collemaggio era occupata dalla Chiesa di Santa Maria dell'Assunzione; proprio in questa chiesa si narra che Pietro da Morrone trovò rifugio, nel 1275, incontrò in sogno la Vergine e con essa accordò la costruzione nel medesimo luogo di una nuova maestosa basilica. In essa, l'eremita venne incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294
Tuttavia, dopo solo quattro mesi di mandato, Celestino V restituì le insegne pontificie e rinunciò alla carica, causando la furibonda reazione della chiesa. Venne catturato mentre stava per lasciare l'Italia, desideroso di tornare a fare l'eremita, e venne imprigionato nella rocca di Fumone, in ciociaria, dove morì il 19 maggio 1296. Nel 1327 le sue spoglie furono traslate nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove sono ancora oggi custodite nell'apposito mausoleo.
Nell'agosto dello stesso anno, prima di rinunciare al suo incarico, Celestino V emanò una Bolla con la quale concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità, senza distinzioni: un evento eccezionale, che anticipò di 6 anni l'introduzione dell'anno santo e può essere quindi considerato il primo giubileo della storia.
La Bolla di San Pietro Celestino, oggi nota come la Bolla della Perdonanza, poneva come condizioni per l'ottenimento del perdono l'ingresso nella basilica nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno e l'essere "veramente pentiti e confessati". La porta di Celestino V, situata sul lato settentrionale della basilica è dunque a tutti gli effetti una Porta Santa.
La città costituì fin dall'inizio un importante mercato per il contado, il quale la riforniva regolarmente di prodotti alimentari: dalla conca fertile proveniva il prezioso zafferano; i pascoli montani circostanti alimentavano nel periodo estivo numerose greggi di ovini transumanti che fornivano abbondante materia prima, destinata sia all'esportazione sia, in misura minore, alla manifattura locale, tale da richiamare col tempo in città artigiani e mercanti forestieri.
L'Aquila nel giro di pochi decenni divenne crocevia per il traffico con le altre città del regno ed extra regno, con le quali era collegata per mezzo della cosiddetta "via degli Abruzzi" che univa Firenze a Napoli passando per Perugia, Rieti, Aquila, Sulmona, Isernia, Venafro, Teano, Capua.
L'unificazione d'Italia fece sì che L'Aquila perdesse la caratteristica di città di confine senza che la nuova posizione di centralità l'avvantaggiasse perché essa fu esclusa dalla linea ferroviaria dei due mari con evidenti conseguenze economiche.


La tradizione gastronomica è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera.
I primi piatti si distinguono per l'uso di formati di pasta tipici dell'Abruzzo come  gli spaghetti alla chitarra (l' attrezzo utilizzato per la realizzazione è detto appunto chitarra: la sfoglia si pone sopra la chitarra -costituita da un telaio in faggio avente nella parte superiore un'incordatura di fili d'acciaio serrati e paralleli- e viene pressata con il matterello facendolo scorrere in avanti e indietro ed ottendo così gli spaghetti a forma squadrata), i ravioli ripieni di ricotta di pecora, le "fregnacce" (pasta sfoglia tagliata male), accompagnati da sughi della tradizione in genere a base di salsa di pomodoro e carne di agnello o con brodi vegetali o di pollo. Eredità della cucina povera sono i piatti a base di legumi come le "sagne" servite con cecifagioli o lenticchie. Ci sono poi le "scrippelle", "crepes" rusticane di atavismo francese, servite "m'busse" (bagnate, cioè in brodo) o usate per ricchi timballi, conditi con poco ragù, e farciti di fegatini di pollo, polpettine al burro, uova sode e pecorino fresco.
Le carni usate per cucinare sughi e secondi sono legate alla tradizione pastorale dell'Abruzzo: quindi sono molto usate le carni ovine. Ricetta tipica aquilana è quella della Pecora alla cottora. Non mancano, ovviamente, gli arrosticini, peraltro diffusi anche nel resto della regione.

I dolci abruzzesi sono famosi nel mondo: chi non conosce i confetti di Sulmona? E il torrone tenero al cioccolato dell'Aquila, tante volte invano imitato? E il parrozzo battezzato da D'Annunzio, dall'impasto di mandorle grossolanamente pestate? Ma questi capolavori d'alta pasticceria non facciano tralasciare i dolci tradizionali, spesso sorprendenti, sempre squisiti: le ferratelle , cialde all'anice cotte in una pinza rovente a larghe ganasce scanalate, la cicerchiata , palline di pasta fritte legate a ciambella con miele cotto, il croccante, specie di torrone di mandorle e zucchero caramellato, profumato al limone, i mostaccioli, sostanziosi biscotti addolciti con il mosto cotto; e poi i pepatelli teramani , biscotti di tritello, mandorle e miele ben pepati; e ancoragli  amaretti e le sise delle monache, (tricorni di pan di spagna alla crema) e i bocconotti con la farcia di mandorle e cioccolato o marmellata.

L'Aquila è inoltre famosa sin dal Medioevo per la produzione di una eccellente qualità di zafferano (quello della Piana di Navelli) che ha ottenuto recentemente la certificazione DOP.
Il 6 aprile 2009, alle ore 3:32, dopo diversi mesi di scosse localizzate e percepite in tutta la zona dell'aquilano, L'Aquila è colpita da un disastroso terremoto di magnitudo 6.3 Mw (5.9 Ml secondo la scala della magnitudo locale) e intensità pari al IX-X grado della Scala Mercalliche riporta come bilancio finale, 308 vittime, 1.500 feriti e più di 65.000 sfollati. Questa data ha segnato il futuro degli aquilani e della città, che adesso si trova a lottare per il recupero del proprio patrimonio storico e monumentale che ha riportato ingenti danni.
Il capoluogo stesso presenta crolli anche totali in molte zone e gravissimi danni alla maggior parte degli edifici di valore storico e culturale. Le chiese principali risultano gravemente danneggiate o quasi completamente crollate. 
Particolare rilevanza ha avuto la mancata resistenza e quindi il danneggiamento talvolta irreversibile della maggioranza degli edifici pubblici, sia antichi che moderni: ad esempio il Palazzo del Governo (sede della Prefettura), la Casa dello studente, il Convitto Nazionale, l'Ospedale San Salvatore e molti palazzi signorili del settecento e dell'ottocento.


*******
Abbecedario culinario 2012
*******


il mio legame con L'Aquila e l'Abruzzo tutto è genetico ed il mio è un Amore incondizionato


Ferratelle


la ricetta l'ho presa da La cucina regionale Italiana, Abruzzo e Molise, Mondadori, 2008

vi riporto ricetta e procedimento quindi presi dal libro, di mio ho solamente usato una farina senza glutine

Ingredienti
(per 4-6 porzioni)
  • 4 uova
  • 150 g. zucchero
  • 1,5 dl olio evo
  • 300 g. farina (Bi-aglut)
  • mezza bustina di lievito per dolci (come da Prontuario)
  • 1 limone non trattato o 0,5 dl di liquore all'anice
30 g. di cottenna di prosciutto o di strutto (servono per ungere il ferro)

Procedimento
  • in una ciotola abbastanza capiente sgusciare le uova e mescolarle con lo zucchero, quindi aggiungere prima l'olio e poi la farina setacciata con il lievito
  • profumare con la scorza grattugiata del limone o con il liquore all'anice ed amalgamare bene fino ad ottenere una pasta morbida e liscia
  • ungere lo stampo per le ferratelle con lo strutto o la cotenna e farlo riscaldare molto bene
  • con un cucchiaio versare nel centro un pochino di composto, chiudere delicatamente il ferro e lasciar cuocere da entrambi i lati ed estrarre la ferratella, mettendola su una gratella a raffreddare
  • procedere in questo modo fino ad esaurimento dell'impasto, ricordando di ungere ogni tanto il ferro

ed ora???

da oggi in poi, e fino al 17 giugno, aspetto le vostre ricette dedicate a questa bellissima regione

vi riporto le semplici regole per poter partecipare

  • pubblicate la ricetta sul vostro blog aggiungendo il logo dell'Abbecedario ed un link a questo mio post
  • lasciate un commento a questo post con il link della vostra ricetta (avete tempo fino al 17 giugno)
  • vanno bene anche ricette già postate, basta che aggiungete il logo ed il link come vi ho appena scritto
  • se non avete un blog potete ugualmente partecipare mandando una mail con la ricetta e la foto a trattoriamuvara@gmail.com e lasciando lo stesso un commento a questo post per avvertire che avete inviato una mail
  • tutte le ricette "abruzzesi" verrano pubblicate nel blog dell' Abbecedario Culinario

54 commenti :

  1. Grazie per questa bella introduzione, non sono mai stata in Abruzzo ma questo conoscenza virtuale me lo avvicina, e non solo per il triste ricordo del terremoto.
    Corro a curiosare nelle cucine delle varie contrade e mi metto subito ai fornelli :-)

    RispondiElimina
  2. Come sempre cara Vale i tuoi post li sai presentare in un modo che solo tu sai fare, grazie cara amica.
    Tomaso

    RispondiElimina
  3. Scusa il ritardo, ho aggiornato la pagina della L nell'abbecedario: http://abcincucina.blogspot.com.es/2012/06/l-come-laquila.html. Grazie dell'ospitalità e speriamo partecipino in tanti!

    Ciaoooo
    Aiu'

    RispondiElimina
  4. Come mi sento a casa in questo post :) Quante merende con le ferratelle. Ho messo il riposo il ferro da troppo tempo a dire la verità, andrebbe rispolverato per benino ^_^ Baci, buona giornata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e che aspetti??? le ferratelle son troppo buone :-)

      Elimina
  5. Tra riunioni con i sindacati e gli avvocati scappo qui a farti i complimenti per l'interessante post introduttivo e per prometterti che almeno una ricetta te la posto :)
    a presto
    Rosa Maria

    RispondiElimina
  6. bellissimo post, anche se non conoscevo le tartellette, ma rimedio subito segnandomi la tua ricetta, complimenti.

    RispondiElimina
  7. Il nostro contibuto alla lettera l dell'Abbecedario. Grazie
    http://fragoliva.wordpress.com/2012/06/07/fave-con-il-guanciale-alla-maniera-abruzzese/

    RispondiElimina
  8. Beccati queste altre Ferratelle ;) http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.it/2012/03/ferratelle-allabruzzese.html

    Un bacione!

    RispondiElimina
  9. Bellissimo post di presentazione Vale.
    Sono un po' in ritardo, ma arrivo.
    Baciusss
    brii

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao :-)

      la scadenza è il 17 giugno, hai tempo!!

      ti aspetto

      Elimina
  10. Splendido post Vale, proprio ieri ho cucinato, fotografato e mangiato le scrippelle 'mbusse, ottime! Scrivo il post e te lo invio...a presto...

    RispondiElimina
  11. Già fatto...non pensavo di essere così rapida...un bacio
    http://zibaldoneculinario.blogspot.it/2012/06/scrippelle-mbusse.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie cara elena

      son appena sta ad ammirare le tue scrippelle

      ed ora aggiungo al post

      buona domenica

      Elimina
  12. Ecco cara Vale, un dolce per te
    Panozzo d'Abruzzo
    baciussss
    brii

    RispondiElimina
  13. Ho letto tutto con grande interesse, quante cose non conosco, grazie!
    Vale, tempo fa ho fatto i fiadoni ma sono senza pecorino perché qui non lo trovo. Pensi che possano andare?
    Ti metto il link, fammi sapere
    http://cedimezzoilmare.blogspot.jp/2011/05/anche-senza-pecorino-secondo-me-son.html

    Se non vanno bene, non ti preoccupare, vedo se faccio in tempo a fere qualcos'altro.
    Baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. rientro or ora dal tuo blog... per un attimo mi son illusa di stare in Giappone :-)

      la ricetta va benissimo

      grazie cara Anna

      Elimina
  14. ecco un piatto che ci è èiaciuto moltissimo, dovvo già mandartelo sabato ma sono volata oltralpe e me ne sono scordata:

    http://cindystarblog.blogspot.it/2012/06/tiella-abruzzese-per-labbecedario.html

    buona anche il giorno dopo! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho letto il tuo splendido post

      ora aggiungo la ricetta

      grazie

      Elimina
  15. Con i miei tempi, ma finalmente ho messo il link
    Grazie della bella opportunità
    Baci :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie a te per aver messo a disposizione una tua ricetta

      :-)

      Elimina
  16. Ciao, anche per me scrippelle, spero ti piacciano, se ho tempo faccio anche un altra ricetta. ciao Kri
    http://tutto-a-occhio.blogspot.it/2012/06/l-come-laquila-e-quindi-scrippelle.html

    RispondiElimina
  17. Guarda un po', cercando un'altra cosa, cosa ho trovato nel mio archivio :-):

    http://cindystarblog.blogspot.it/2009/11/taralli-abruzzesi.html

    E oggi ci siamo pappati ... sorpresa, a breve te ne porterò un piattino :-)

    RispondiElimina
  18. Ciao Vale. Ecco il mio contributo (bilingue): http://briciole.typepad.com/blog/2012/06/cavolfiore-ubriaco.html
    Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Simona

      ho preso l'url ed aggiunto la ricetta

      grazie

      Elimina
  19. Cara Vale ce l'ho fatta!!!!! il mio piccolissimo contributo per il tuo magnifico Abbruzzo
    a presto
    Rosa Maria
    http://tor-te-e-din-tor-ni.blogspot.it/2012/06/parrozzo-abbruzzesee-finalmente-ritorno.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho preso l'url ed ho aggiunto la ricetta al posr dell'Abbecedario

      la tua è una ricetta senza glutine!! basta usare farina gialla (di mais quindi) e cioccolato consentiti e sicuri da contaminazioni

      evvai!! che mio figlio mangerà il parrozzo

      Elimina
  20. Stasera ti porto un piatto fumante e sonante di maccheroni alla chitarra :-)

    http://cindystarblog.blogspot.it/2012/06/maccheroni-alla-chitarra-per.html

    Dammi un aiuto per rifarli senza glutine :-)
    Buonissimo w.e.!

    RispondiElimina
  21. Ma sono magnificiiiiiiiii

    Ho problemi al pc

    Appena riesco ti inserisco nel post

    Grazie

    RispondiElimina
  22. Ciao!!!
    Ecco la mia ricetta per l'Abruzzo
    http://crumpetsandco.wordpress.com/2012/06/16/le-pizzelle-abruzzesi-abruzzo-typical-waffles/

    RispondiElimina
  23. Ciao, ancora una ricetta per te, la tiella di alici
    http://tutto-a-occhio.blogspot.it/2012/06/sempre-laquila-e-sempre-abruzzo-tiella.html
    a presto Kris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la tua tiella è invitante già solo a vedere la foto

      grazie

      Elimina
  24. ecco il mio pezzetto d'Abruzzo
    http://galline2ndlife.blogspot.it/2012/06/abbecedario-culinario-ditalia-abruzzo.html

    grazie

    RispondiElimina
  25. Ciaoooo....giusto in extrremis posto le mie due ricette:

    http://dalbagnoallacucina.wordpress.com/2012/06/17/cannarozzetti-allo-zafferano/

    http://dalbagnoallacucina.wordpress.com/2012/06/17/calamari-alla-francavillese/

    Ciao Vale e grazie a tutte per la altre ricette ;-)

    Uomo in Bagno

    RispondiElimina
  26. Carissima, ieri ho postato una ricetta per te ma poi mi sono dimenticata passare. :(
    Ti lascio il link, se poi è troppo tardi, non importa la lascio cmq con il logo dell'Abbecedario.
    E' stato un vero piacere averti conosciuta.
    Grazie di averci ospitati.
    Baciuss
    brii

    RispondiElimina
  27. Ecco l'ultimo tassello della nostra tappa in Abruzzo, la pagina dell'Abbecedario con tutti i contributi: http://abcincucina.blogspot.com.es/2012/06/l-come-laquila.html!

    Grazie ancora per tutto!
    Aiu'

    RispondiElimina